Ruderi dell’Eremo di S.Maria Incoronata in Irpinia
Alla scoperta dei ruderi del magnifico complesso eremitico Coronese di Santa Maria Incoronata, nella splendida cornice della valle di “Chiaia” della catena del Partenio.
Sant’Angelo a Scala è un piccolo comune alle falde del Partenio, le cui origini risalgono al periodo longobardo: il popolo germanico attraversò gli Appennini e si impadronì di Benevento, cominciando un’espansione sul territorio caratterizzata da insediamenti con piccoli castelli, avamposti militari che consentivano la difesa da eventuali nemici.
Nel quattordicesimo secolo il castello era tenuto dalla famiglia Carafa, che fece costruire anche la vicina chiesa di San Giacomo. In questa fase i due poteri vissero un momento di fusione, dal momento che il figlio dei feudatari, Gian Pietro, divenne prima vescovo e successivamente Papa con il nome di Paolo IV.
Nel 1567 i feudatari donarono un’ampia fetta di montagna ai frati camaldolesi, che vi eressero il primo eremo della Campania, costruendo un monastero e la chiesa dell’Incoronata nel 1575. La tradizione vuole che i fondatori del complesso siano stati i monaci Giulio Da Nardò e Giovanni Figuera, ritiratisi in montagna nel 1555 dal vicino monastero di Montevergine. Alla fine del Seicento, anche grazie al volere di Gregorio XIII, il complesso era per importanza al secondo posto dopo la casa madre dei Camaldoli in Toscana e ospitava all’incirca trentacinque eremiti provenienti dal Monte Corona.
Il complesso dell’Incoronata ebbe per secoli notevole fortuna, anche grazie all’appoggio dei Carafa: è ipotizzabile che sia stato centro di pellegrinaggio, di promozione di attività agricolo-forestali e di attività culturali e di studio, anche in considerazione della ricchezza degli splendidi apparati che ne decoravano la chiesa.
L’eremo era organizzato in due parti distinte ma contigue (di cui esiste un preciso disegno acquerellato del 1701) ed era collegata al centro abitato da una strada in parte sterrata e – come solito nella gran parte degli eremi camaldolesi – nell’ultimo tratto in sensibile salita.
Nella zona anteriore, articolata intorno ad un cortile trapezoidale al quale si accedeva attraverso un alto portale aperto nel muro di cinta, trovavano posto la chiesa, la foresteria e un edificio di notevoli dimensioni in cui erano collocati la sala dell’infermeria con undici stanze, una spezieria, la cucina, il refettorio, la dispensa e altri servizi.
La rigida regola di clausura disponeva il divieto alle donne di entrare tra le mura dell’eremo, ad eccezione del 15 agosto, giorno dell’Assunta e del giorno di Pasqua.
La zona della clausura risultava celata allo sguardo del visitatore proprio dalla massiccia sagoma della chiesa e degli edifici di servizio. Le celle, ordinate casette con orticello, erano diciassette, disposte su quattro file parallele, immerse nel bosco. Tutte ad un solo piano, rispondevano alle prescrizioni delle costruzioni degli eremi romualdini: “disposte ordinatamente non molto lungi dalla chiesa… opportuni viali fiancheggiati da siepi di mirto mettono ai diversi ordini di celle”.
La tranquilla vita dell’eremo venne improvvisamente stravolta durante l’occupazione francese del regno napoletano. L’eremo fu il primo ad essere soppresso nel novembre del 1806, dopo che le stesse truppe francesi capeggiate dal colonnello Sigismondo Hugo, padre del più famoso Victor, ne ebbero operato la distruzione materiale: l’accusa era di aver dato ospitalità ad un gruppo di briganti, capeggiato dal famigerato Frà Diavolo. La comunità camaldolese venne praticamente cancellata dai monti irpini. Le fabbriche distrutte funsero da cava di materiali da costruzione: oggi non rimangono che poche rovine, abbandonate e ricoperte da una folta vegetazione, a testimoniare la grandiosità di due secoli.
INFO
http://www.parcopartenio.it/sito/portfolio/ruderi-del-monastero-dellincoronata-santangelo-a-scala/
QUANDO Domenica 20 maggio 2018
PARTENZA : Uscita casello autostradale Avellino Ovest – davanti negozio 2C Arredamenti ore 9.00. Da qui ci recheremo con i mezzi propri di locomozione verso il campo sportivo di Sant’Angelo a Scala, da cui inizia il sentiero per salire all’Eremo. Per chi intende aggregarsi l’inizio della salita è previsto per le ore 10.00
ARRIVO: Ruderi dell’Eremo dopo circa 2 ore di trekking nella splendida cornice del monte …….
COSTO: Nessuno
INFORMAZIONI UTILI
Tipologia del luogo: Itinerario Culturale – Trekking – Religione
Indirizzo: Eremo Camaldolese della Madonna Incoronata
Come arrivare: mezzo privato.
Telefono: —
Tempo medio di visita completa: 7 ore
Si consiglia: abbigliamento sportivo con scarponcini; è un itinerario che presenta forti dislivelli – scorta d’acqua e pranzo al sacco
Giorni e orario apertura:—