Gaia racconta l’escursione a Cave di Cusa (a 3 km da Campobello di Mazara- Castelvetrano.)
In Sicilia, a poco più di 10 km dal famoso sito archeologico di Selinunte, in un suggestivo e solitario parco dove il tempo sembra essersi fermato: le Cave di Cusa, l’antica area di estrazione della pietra dei templi selinuntini, abbandonata improvvisamente all’arrivo dell’esercito cartaginese agli inizi del V sec.a.C.
Camminando tra il bianco della pietra, l’argento degli ulivi, i profumi delle erbe spontanee sembra ancora di sentire i suoni cadenzati degli antichi scalpellini intenti a lavorare la pietra: tutto qui sembra rievocare il lavoro del cantiere, la schiavitù degli uomini e l’improvvisa drammatica interruzione avvenuta in una giornata dell’anno 409 a.C.
L’escursione l’ha proposta Giuseppe, trapanese doc amante della natura e dell’archeologia, che ha guidato Anna nelle stradine assolate della campagna siciliana; il tutto con l’allegra compagnia di Jordan, uno studente americano che, dopo aver visto Selinunte, non voleva perdersi l’occasione di sfruttare lo stesso biglietto anche per le cave. Il sito non è infatti raggiungibile con i mezzi pubblici ed anche io, che non ho la patente, ho approfittato subito della proposta per esercitarmi dal vivo con i miei disegni a matita.
E’ un luogo sospeso nel tempo: lungo una tortuosa strada di due circa 2 km, tra ulivi secolari e agavi spuntano qua e là rocchi di colonne abbandonati sul campo e pareti verticali bianche con cilindri di colonne ancora attaccati alla roccia madre, una calcarenite bianca.
L’area, ci ha spiegato Anna, valente archeologa classica, fu usata fin dal VI sec. a.C. e, dopo circa 150 anni di utilizzo, fu repentinamente abbandonata agli inizi del V sec. a.C.
Passeggiando nel parco ci ha fatto osservare le varie fasi di lavorazione ed estrazione della roccia e ci ha illustrato, con nostra meraviglia, come i rocchi venissero staccati dal fondo: con cunei di legno che una volta bagnati, gonfiandosi, riuscivano a separare il pezzo dalla roccia.
Alla fine del percorso abbiamo fatto un piacevole picnic all’ombra di un ulivo secolare ed io mi sono esercitata disegnando Anna davanti a un rocchio di colonna ancora non estratta.
Grazie a questa gita ho conosciuto delle persone incredibili e piene di interessi!
Grazie ad ARTnGO altri imperdibili e sconosciuti luoghi della Sicilia ci attendono! A presto
Un consiglio: andateci in primavera quando la natura è in fiore ed è piacevole camminare sotto il sole.